Tirreno-Adriatico 2018, Roglic coglie l’attimo! Thomas nuovo leader

Primoz Roglic conquista la terza tappa della Tirreno-Adriatico 2018. Con uno scatto all’ultimo chilometro il corridore della LottoNL-Jumbo stacca tutti e resiste fino al traguardo, festeggiando in solitaria con una manciata di secondi di vantaggio. Alle sue spalle chiude Adam Yates (Mitchelton-Scott), che nel finale prova una rimonta che si spegne a pochi secondi. A chiudere il podio è Tiesj Benoot (Lotto Soudal), a conferma di un ottimo stato di forma, mentre primo dei big è Geraint Thomas (Sky), che si prende così anche la maglia azzurra.

In classifica generale il gallese è davanti a Greg Van Avermaet (BMC) per la somma dei piazzamenti, con Chris Froome (Sky), leggermente staccato nel finale, a chiudere il podio con tre secondi di ritardo. Resta nelle posizioni alte Damiano Caruso (BMC), quarto a 8 secondi, mentre nei dieci c’è anche Davide Formolo (Bora-hansgrohe), ottavo a 30 secondi.

Ci vuole qualche minuto di attesa, poi sin dalle prime fasi di corsa partono Stepan Kurianov (Gazprom-Rusvelo), Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy), Nicola Bagioli, Sho Hatsuyama (Nippo-Fantini) e Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia). Due dei componenti della fuga son gli stessi del primo attacco di ieri e saranno propro loro i protagonisti delle prime fasi di corsa, lottando sui GPM alla caccia di punti preziosi. La spunterà regolarmente Bagioli, ben supportato dal compagno Hatsuyama, riuscendo così a mettere in cantiere altri 15 punti e assicurandosi la maglia per un’altra giornata.

Nel frattempo il gruppo non si sforza più di tanto, permettendo al vantaggio di salire fino a sfiorare i nove minuti nelle prime fasi di corsa. La BMC non è preoccupata dalla composizione e dal numero dei fuggitivi, quindi riesce a contenere senza troppo sforzo per tutto il giorno. Chiaro segno che il gruppo può giocarsela come vuole è il distacco stesso, che fa l’elastico costantemente nella prima metà della corsa, stabilizzandosi comunque intorno ai 7’30”. La situazione resta stabile fino a circa 70 chilometri dalla conclusione, quando davanti si portano anche uomini Movistar.

A quel punto il vantaggio comincia a calare in maniera più consistente. In testa al gruppo lavora anche la maglia azzurra Patrick Bevin, che dopo al sua giornata di gloria torna ai suoi compiti di gregariato con dedizione. Poco più avanti il neozelandese finirà anche a terra, ritrovandosi così fuori gioco, pur riuscendo a ripartire. Non così fortunato invece Simon Geschke (Team Sunweb), costretto al ritiro in barella per un sospetto trauma alla spalla, né Rafal Majka (Bora-hansgrohe) che rimane anche lui coinvolto in una caduta senza più riuscire a rientrare. Addio classifica per il polacco.

Nel frattempo un tentativo solitario di Niki Terpstra (Quick-Step Floors) non smuove le acque e lo scenario resta invariato sino ai piedi del primo passaggio a Trevi. Quando la strada sale Bagioli rilancia l’azione, restando inizialmente con il solo Van Windem, ma poco dopo anche il corridore della Israel deve arrendersi. Dopo che le varie squader hanno posizionato i propri capitani, a prendere in mano la situazione in gruppo è la Sky, con Michal Kwiatkowski sacrificato alla causa dei capitani. Non si spaventa Edoardo Zardini (Wilier-Selle Italia), che si lancia all’attacco, andando rapidamente a riprendere Bagioli, per poi continuare la sua azione da solo.

La Sky tuttavia ha aumentato leggermente l’andatura, quanto basta per andare a riprendere l’attaccante proprio al suono della campana. In testa provano a portarsi anche Bahrain – Merida e Movistar, ma la compagine britannica tiene le redini del gruppo e non concede niente a nessuno, con un velleitario tentativo di Steve Morabito (Groupama-FDJ) rapidamente rintuzzato. Si arriva così tutti insieme al secondo, e ultimo, passaggio. In salita la Sky resta davanti, guidando un gruppo di una quarantina di unità. Mentre Tom Dumoulin (Team Sunweb), mal posizionato, e Peter Sagan (Bora-hansgrohe), che non regge il ritmo, sono in coda, davanti è Kanstantin Siutsou (Bahrain-Merida) ad alzare ulteriormente l’andatura, con i vari capitani che prendono posizione.

In vista dell’ultimo chilometro, quando si sposta Kwiatkowski che aveva ripreso il controllo dopo che il bielorusso aveva esaurito il suo lavoro, il primo a muoversi è Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo). Su di lui cerca di riportarsi Davide Villella (Astana), ma lo sloveno non si guarda indietro e continua la sua azione. Quando il corridore bergamasco si siede, nessuno ne prende il posto, mentre Roglic invece prosegue di buona lena. I pochi metri di vantaggio diventano secondi preziosi per un corridore che al passo ha più volte dimostrato grandi qualità.

In vista degli ultimi 300 metri, i più difficili, Greg Van Avermaet (BMC) si lancia all’inseguimento, ma è un fuoco di paglia, che serve tuttavia a dare l’esempio. Portandosi appresso Geraint Thomas, il sempre affidabile Gianni Moscon (Sky) riprende e supera rapidamente il belga, che non riesce ad accodarsi al duo Sky. Il buco lo colma facilmente invece Adam Yates (Mitchelton-Scott), che salta i due per lanciarsi da solo all’inseguimento.

Thomas prova a prenderne la ruota, ma uno scatto di questo tipo non è nelle sue corde e deve rinunciare. Da dietro rimonta anche Tiesj Benoot (Lotto Soudal), per il quale tuttavia è troppo tardi, così come per Yates. Roglic sembra sul punto di cedere, eppure trova ancora le forze per fare quell’ultimo sforzo che gli regala il successo davanti a Yates, Benoot e Thomas, con tutti gli altri che arrivano in gruppetti.

Ordine di Arrivo Terza Tappa Tirreno – Adriatico 2018

Classifica Generale

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